“La profonda quiete delle cose”

Comincia così, con questa citazione di Seneca, un libro che mi fu regalato a Natale.

La profonda quiete delle cose. Ed aggiungerei, di alcuni luoghi, di alcune città, di alcune persone. Di una persona che è la mia persona. Mia senza possesso, mia perchè mi legge dentro senza paura, con delicatezza, mia perchè fa parte di me, mia perchè mi incita a volare liberamente, mia perchè posso essere me stessa senza sentirmi sbagliata, mia perchè MI SA, mia perchè ero persa senza.

Tante parole non confuse, tante parole sincere, tante parole vere. Senza timore, senza paure.

Tanti abbracci non forzati, tanti abbracci sinceri, tanti abbracci veri. Senza timore, senza paure.

“La profonda quiete delle cose”… la profonda naturalezza di un sentimento. Del sentimento.

Un anno fa (day 6)

Oggi, un anno fa, un risveglio diverso, pregno di emozioni confuse e sorrisi interiori, un discorso bellissimo su un divano, “comunque vada ne sarà valsa la pena”, un bacio lunghissimo, un arrivederci, un rientro, tanti pensieri, un “mi manchi”.

Un anno fa (day 5)

Oggi, un anno fa, un treno, la focaccia col formaggio, le case colorate, delle scarpe poco sobrie, il tubino nero del day 2, Vittoria, Picchiarello, Iverson, indizi scoperti, un teatro, il mare a Nord-Ovest, une notte indimenticabile, passioni, passione, scoprirsi e riscoprirsi.

Un anno fa (day 4)

Oggi, un anno fa, una passeggiata mattutina, un omaggio a De Andrè, bus n. 13, un tubino nero con spacco e un paio di Converse, un pacco regalo con nastro giallo, Breve trattato sulle coincidenze, un piatto tedesco, dei fiori disegnati su una tovaglietta di carta, una vittoria spagnola, un compleanno speciale, un parcheggio taxi, un bacio di 30 minuti, i passanti, la pioggia, una corsa in taxi con i capelli bagnati, la testa che gira, un’emozione che stordisce.

Un anno fa (day 3)

Oggi, un anno fa, una corsa in moto, una passeggiata, il mare, Anita Garibaldi, una colombiana che serve vino bianco fronte mare, 2 video dei PanPers, “voglio mettere i piedi in ammollo, mi accompagni?”, chiacchiere di circostanza che si trasformano in un “come stai?” non di circostanza, tante parole, qualche sorriso, un sasso rosso, un hamburger alle 23:30, Erbe, un tubino bianco, un passaggio a casa, un bacio lunghissimo, “mamma mia!”, una scala, tremore alle gambe, cuore in gola, esplosione emozionale.

Un anno fa (day 2)

Oggi, un anno fa, un panama, il sole, red carpet vista mare, risate tra amiche, la gioia, un noto porto, uno yacht, un viaggio in treno, un fast food sudamericano, la notte, un tubino nero, una salita, Soprana, vino sul porto, una fontana spenta, una panchina di marmo, chiacchiere di circostanza, imbarazzo, emozione, un taxi.